Nel 1940, nella foresta di Katyn, furono uccisi 22.000 ufficiali, politici, intellettuali e civili polacchi. Per decenni l’Unione Sovietica negò ogni responsabilità, fino alle scuse ufficiali solo negli anni ’90.
Oggi, nel nome della verità e del coraggio di uomini come Vincenzo Palmieri – che sfidò la propaganda sovietica per dire la verità – ricordiamo quella tragedia e riaffermiamo il nostro impegno: combattere ogni forma di disinformazione e guerra ibrida che la Russia porta avanti anche oggi.
Siamo al fianco di Polonia, Finlandia, le repubbliche baltiche, Romania, Moldova e di tutte le Nazioni che difendono la libertà e i confini dell’Europa.
