Le nuove immagini che arrivano dal Teatro Bolshoj – che dovrebbe essere una delle case più prestigiose della lirica e della danza europea e mondiale – certificano una volta per tutte che il direttore d’orchestra Gergiev è uno degli ‘influencer’ più vicini in campo culturale a Putin e alla sua becera propaganda. Come ha sottolineato bene il Ministro Giuli, l’arte deve essere sempre libera ma è inammissibile che si rischi di far passare, attraverso la musica, un messaggio sbagliato.
Non abbiamo nulla contro la cultura e il popolo russo – a cui ci legano storici legami culturali e di amicizia – ma un discorso diverso è ospitare, in una delle regge più conosciute e apprezzate d’Italia, un ‘influencer culturale’ che divulga e si fa portavoce delle mire espansionistiche di Putin.
Chiediamo alla Regione Campania di annullare questo appuntamento. L’Italia non può rischiare di essere complice della guerra ibrida che la Russia combatte, silenziosamente, con la propaganda e la mistificazione in molte paesi dell’Est Europa.
Durante la conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, ho avuto l’onore di incontrare le Cultural Forces ucraine. Musicisti, cantanti e attori si arruolano in un reparto dedicato e vanno sul fronte per mantenere alto il morale delle truppe, dimostrando che anche la cultura può rappresentare un’arma formidabile.
Tutti noi vogliamo la pace ma non vogliamo subire queste interferenze propagandistiche.
