Siamo qui, alla vigilia di un altro 19 luglio, come Fratelli d’Italia, per parlare di mafia.
Paolo Borsellino – che ebbi la fortuna di conoscere alla festa di Fare Fronte, quando ero responsabile studentesco – ci esortava sempre, illuminandoci con le sue parole: “Parlate di mafia”, senza cedere all’omertà e al silenzio.
Lui stesso lo faceva con passione instancabile, soprattutto dopo l’assassinio di Giovanni Falcone, parlando nelle scuole, nelle università e partecipando ai cortei. Pur sapendo di essere il prossimo, aveva compreso che il silenzio equivaleva ad aiutare la criminalità organizzata. Nel nome di Paolo parliamo e lottiamo contro la mafia, quella criminale ma anche quella invisibile.
