Con l’Ugl alla Camera per ricordare il coraggio di Bruno Labate, sindacalista vittima del primo sequestro delle Brigate Rosse a Torino nel 1972. Il sequestro di Bruno Labate, che oltre ad essere rappresentante sindacale della CISNAL ad uno dei reparti della FIAT era anche segretario provinciale del sindacato dei metalmeccanici della CISNAL che si chiamava “FENALME”, ha un forte valore simbolico e politico. Colpire un sindacalista della FIAT voleva dire dare un segnale della loro presenza agli operai e fare del proselitismo verso di loro. Gli attacchi alla CISNAL in quegli anni non avvennero solo a Torino. Furono devastate le sedi in diverse città e furono effettuate aggressioni nei confronti di sindacalisti: penso al dirigente Bona a Mestre. La “marcia dei quarantamila” di qualche anno dopo, che pose fine al blocco e alle agitazioni operaistiche, sancì la spaccatura definitiva in questo senso. Operazioni culturali come questa hanno lo scopo di fare luce su un periodo storico complesso che non riguarda solo la destra sindacalista ma tutta la memoria comunitaria nazionale. Per la prima volta le Brigate Rosse non colpivano cose ma persone.

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Ricordo del sequestro del sindacalista Bruno Labate

Category: AttualitàNotizie
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