“Tranquilli. È tutto autorizzato”. Tanto rumore per nulla. Interrogazioni parlamentari, mobilitazioni territoriali sull’orribile struttura temporanea montata sopra al Palazzo della Civiltà italiana. La soprintendenza ha fatto un “decalogo prescrittivo” e ha dato l’autorizzazione. La Soprintendenza? E il Comune di Roma? E la Regione Lazio e i vigili dell’Urbanistica che quando hanno fatto il sopralluogo erano così informati che hanno mandato tutto in Procura? Ma dove siamo? Pensavamo di essere in Italia dove, come mi ha raccontato un cittadino, per avere una valutazione su una struttura analoga – veranda removibile- di soli 18 mq, non su un monumento, ma su un brutto palazzo della zona ci sono voluti 15 mesi. Invece, siamo in Svezia. A dite che mi sbaglio? Che sono un ingenuo? Che è successo questo perché a presentare la domanda era il gruppo Fendi/Arnault ? Quanta cattiva fede.
Ma davvero pensate che in Italia sia sufficiente per il signor Mario fare una mail, dico una mail, alla Soprintendenza il 13 Ottobre e ottenere l’ammissibilità il 14 Ottobre sempre per mail. Ora aspetteremo la risposta all’interrogazione di Fabio Rampelli al Ministro Franceschini e poi vi faremo sapere perché questa città l’abbiamo governata per 5 anni e non siamo affatto convinti che basti una mail per avere l’autorizzazione per un simile monstre. Nel frattempo, vigileremo che quell’orrore venga rimosso.