Il progetto di riqualificazione di piazza San Silvestro, presentato oggi dal professor Paolo Portoghesi, è ispirato ad un’alta concezione urbanistica ed architettonica della città. Per questo lo considero coerente con il tessuto del centro storico in cui è inserito, in particolare per il riferimento al concetto di “piazza all’italiana” e al disegno michelangiolesco, e lo apprezzo molto perché concorde con gli indirizzi dell’Amministrazione capitolina. Premesso questo, rimane il rammarico per l’assenza di alberature e di una fontana monumentale, così come richiesto dalle associazioni ambientaliste e di residenti del centro storico. Persiste inoltre un problema di carattere generale, che non riguarda il sindaco Alemanno né tanto meno il professor Portoghesi, ossia l’impiego del basalto di origine vietnamita per la pavimentazione.
Un materiale che non ha la stessa estetica tipica del basalto romano, perché di un grigio più chiaro, né le stesse caratteristiche dal punto di vista della sicurezza, visto che non è ruvido e antisdrucciolo. In più c’è una questione etica: non ha senso, infatti, illuminare il Colosseo ogni volta che viene evitata un’esecuzione capitale, come correttamente fa l’Amministrazione, e permettere agli appaltatori del Campidoglio di importare basalto del Vietnam per rispondere alle logiche di ribasso delle gare. Il Vietnam è uno dei paesi della black list di Amnesty International per le esecuzioni capitali. Per questo, proporrò in Assemblea capitolina una mozione per vietare l’inserimento nei capitolati di appalto dell’Amministrazione la possibilità di acquisto di questo materiale. Ciò servirà a promuovere la diffusione del basalto romano, che si produce ancora nel viterbese e in altre zone italiane, di migliore qualità ma che non viene preferito per questioni di costo. Proporrò, infine, un protocollo di intesa con i produttori del basalto, per favorire l’acquisto del prodotto a prezzi calmierati.
