La statua dedicata a Papa Wojtyla, inaugurata ieri davanti la Stazione Termini, doveva essere la ciliegina sulla torta degli eventi previsti per la beatificazione di Giovanni Paolo II, ossia un evento di rilevanza globale, ma rischia di essere una macchia di fango permanente e oltraggiosa per la sua memoria. Il fatto che l’opera sia stata donata non presuppone l’accettazione passiva da parte della Sovraintendenza e dell’Amministrazione capitolina. La statua, in stile modernista e concettuale, è quanto di più freddo e distante si possa immaginare dall’immagine di Papa Wojtyla, che ha scelto la sua umanità come punto di forza del pontificato. Rappresentare Beato Giovanni Paolo II come una “campana sventrata” è un oltraggio alla sua figura e alla sua memoria: per questo hanno pienamente ragione tutti coloro che ieri l’hanno criticata duramente. Sarò curioso di leggere, se esiste, il verbale della commissione tecnica che ha approvato l’installazione di quest’orrore. Sottolineo inoltre come il viso della statua, cioè l’unica parte figurativa dell’opera, non assomigli affatto a Papa Wojtyla. Ritengo, infatti, che il figurativo sia necessario nelle iniziative di commemorazione di grandi personaggi, per evitare interpretazioni personali e autoreferenziali di artisti impegnati nel solito e angoscioso tentativo di lasciare un “segno”. Per rimediare a questa pessima figura, sarebbe utile un concorso di artisti per disegnare un’altra opera, trasferendo la statua di Oliviero Rainaldi in un contesto meno pubblico.

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Wojtyla, la statua di Rainaldi è un oltraggio a Giovanni Paolo II

Category: caroselloNotizie
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