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Due anni e mezzo al timone della Capitale. Il sindaco Alemanno ha presentato in Campidoglio il bilancio di metà mandato, anticipando gli sviluppi in cantiere per i prossimi anni. Ecco in sintesi le principali linee di governo della città dal 2008 ad oggi. Si parte da Comune di Roma a Roma Capitale, ovvero il cambio di assetto istituzionale e le nuove funzioni in una serie di settori strategici. C’è poi l’impegno nei settori che portano risorse, un lavoro continuo e capillare che è stato compiuto per incentivare il turismo, vedi il forte rilancio dei grandi eventi come Piazza di Siena o le novità in cantiere come le Olimpiadi del 2020. C’è poi il sociale e la scuola con iniziative quali il piano freddo per i clochard, la carta bimbo o il pronto nonno per l’estate degli anziani. E ancora l’urbanistica con scelte importanti come il restauro della terrazza del Pincio dopo l’eliminazione del mega parcheggio interrato o il progetto per il sottopasso di Lungotevere in Augusta. Anche la mobilità dal canto suo ha presentato numerose novità, per quello che da sempre si prospetta come un settore critico, vedi le telecamere ai semafori per individuare chi passa col rosso, il bike-shiring, l’aumento dei controlli sulle corsie preferenziali e nuove zone a traffico limitato con relativi varchi elettronici. Visto il bilancio positivo del Campidoglio, non capisco le critiche sollevate dal collega Pelonzi che afferma che l’amministrazione Alemanno non ha presentato nessun piano strategico per lo sviluppo di due settori come la cultura e lo sport. Come Amministrazione capitolina siamo stati fin troppo buoni. A riguardo delle istituzioni culturali della città, voglio ricordare a Pelonzi che i veltroniani continuano a farla da padroni, basti citare gli esempi dell’Auditorium o del Teatro dell’Opera, senza contare il Festival del Cinema dove esiste solo la figura competente e di grande prestigio, ma purtroppo simbolica del presidente. Se proprio un errore ci si vuole addebitare è quello di non aver avuto la stessa spietata tempestività che ebbe Veltroni nel succedere a Rutelli, sostituendo tutti i ruoli apicali e dirigenziali. Il paradosso sarà che anche se riuscissimo a dare nuovi indirizzi e nuove governance alle istituzioni culturali capitoline, rimarranno soltanto due stagioni per dimostrare ciò di cui siamo capaci in questo settore. Non mi vergogno a dire che abbiamo solo da insegnare e a smentire l’opposizione bastano il gradimento dei romani per le nuove iniziative culturali e i titoli della stampa internazionale che in più occasioni ha elogiato la città di Roma per il rinnovamento culturale impresso dalla Giunta Alemanno, e la straordinaria capacità organizzativa dimostrata in occasione di eventi sportivi internazionali come i mondiali di volley, la finale 2009 della Uefa Champions League e i Mondiali di nuoto. Non ultimo proprio il New York Times che sui nuovi indirizzi culturali del Campidoglio, ha descritto una città in fermento non più relegata esclusivamente al patrimonio classico e all’eredità archeologica, ma alla valorizzazione del tessuto culturale con iniziative innovative volte a riscoprire la tradizione alla luce della modernità.   

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Il bilancio dei primi due anni e mezzo, verso gli Stati Generali

Category: Notizie
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