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Per un Paese come l’Italia, che al suo interno custodisce un grande numero di opere d’arte, diventa di primaria importanza la conservazione  e la salvaguardia delle medesime. Sarà un caso infatti che proprio l’Italia, tra Roma con l’Istituto Centrale per il Restauro e Firenze con l’Opificio delle Pietre Dure, venga chiamata con i suoi esperti restauratori anche all’estero per dare una seconda giovinezza ad opere d’arte celebri. Ed è proprio su questo settore troppo a lungo dimenticato, che l’attuale Amministrazione capitolina vuole dare una risposta concreta, in quanto sensibile alle problematiche legate alle categorie professionali e in particolare a quelle operanti nel delicato comparto del restauro, che in una città d’arte come Roma assume importanza rilevante. Lo dimostra la mozione presentata dal sottoscritto in qualità di presidente della commissione Cultura e dal collega Federico Guidi presidente della commissione Bilancio, a tutela della corretta applicazione della normativa inerente il settore del restauro e della professionalità dei restauratori, approvata nello scorso maggio con voto unanime dal Consiglio comunale, grazie alla quale la Sovraintendenza comunale di Roma ha istituito un tavolo tecnico con i rappresentanti delle categorie, producendo delle risultanze utili e circostanziate, con particolare riferimento ai dispositivi legislativi relativi all’individuazione corretta delle opere da appaltare ricadenti nella categoria specialistica OS2. Un risultato importante illustrato ieri nel corso delle commissioni congiunte Cultura e Bilancio del Comune di Roma, per il quale intendiamo ringraziare il lavoro svolto dal sovraintendente Broccoli, che farà della Capitale il comune pilota nella corretta applicazione delle norme sui restauri, a tutela della qualità dei lavori e della professionalità degli operatori. Questo potrà inoltre essere d’impulso e di guida a quell’auspicabile intervento legislativo in ambito parlamentare, per una corretta definizione della categoria professionale. Le risultanze fatte proprie dalle commissioni consiliari, pongono inoltre la parola fine alle discutibili procedure adottate dalle passate amministrazioni, che con scarso interesse e rispetto per il grande patrimonio romano, invece di avvalersi di restauratori certificati, preferivano affidare impropriamente ad aziende municipalizzate lavori di restauro, mortificando una categoria che tutto il mondo ci invidia e che rappresenta una fonte di eccellenza e ricchezza per tutta la città.  

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Dal Comune una tutela concreta per il settore del restauro

Category: Notizie
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