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La nomina di Franco Bernabè alla presidenza della Fondazione La Quadriennale, che secondo una prospettiva estrema lo porterà a governare un super polo culturale dell’arte contemporanea, è la dimostrazione che in Italia è possibile applicare criteri radicalmente discrezionali nell’ambito di uno stesso contesto. Mentre da un lato infatti il ministro dei Beni culturali Franceschini indice un concorso internazionale per scegliere i direttori dei musei, invece di premiare il merito e le risorse interne al Mibact, dall’altra nomina Bernabé – il grande manager italiano a cui gli spagnoli comprarono Telecom a sua insaputa – al vertice di una prestigiosa Istituzione italiana. Alla faccia del nuovo che avanza. Ci chiediamo se le ottime relazioni alle quali si riferiva il ministro Franceschini non siano, per caso, quelle del Gruppo Bilderberg a cui appartiene lo stesso Bernabè. Se fosse cosi, saremmo davanti ad un modello davvero “esclusivo” di cultura.

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Quadriennale, Pepperepé…ariecco Bernabè.

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