In merito all’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze, voglio rispondere alle dichiarazioni fatte dai colleghi Azuni e Alzetta, che dimostrano la volontà di tutelare interessi consolidati e privati, protetti negli anni grazie all’assenza di linee guida da parte dell’Amministrazione capitolina. Ricordo infatti che solo nel 2009, grazie all’impegno dell’assessore Marsilio, il Consiglio comunale ha provveduto a riempire un vuoto normativo  particolarmente grave, approvando all’unanimità le linee guida assenti fin dal 1998. Con questo documento il Campidoglio non ha cancellato le politiche di riduzione del danno, tema feticcio della sinistra, ma le ha integrate fortemente con interventi volti alla prevenzione, alla cura, alla promozione di stili di vita sani e al reinserimento socio-lavorativo. L’Amministrazione ha introdotto una visione etica del recupero del tossicodipendente, per lo più giovane, che non deve essere più destinato alla cronicizzazione ma deve essere visto come una persona che va aiutata e sostenuta nel suo percorso di crescita e reinserimento sociale, per riappropriarsi del proprio destino comunitario. L’Agenzia ha ben operato dunque, come sostenuto anche dalle sigle sindacali e da più di venticinque enti che hanno messo nero su bianco questo orientamento, inviando una lettera all’assessorato nei giorni scorsi. Nel merito delle perplessità anche del collega Rocca, ricordo che le unità di strada sulla riduzione del danno non sono mai state finanziate dall’Amministrazione comunale, in quanto appannaggio della Regione Lazio perchè riferite ad interventi sanitari. Proprio in virtù di questo, l’Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze ha già reso operativi quattro interventi di formazione e prevenzione denominati City Care Sportello Sociale, cui presto se ne aggiungerà un altro, proprio grazie alle risorse regionali. Ricordo poi che i nuovi bandi prevedono l’introduzione di servizi a soglia intermedia a scalaggio farmacologico e a terapie metadoniche per i tossicodipendenti. Ci tengo a sottolineare che i servizi finora attivi sul territorio capitolino orientati alla riduzione del danno, nascono senza indirizzo politico dell’Amministrazione, quindi in via del tutto non ufficiale. Del tutto immotivata pertanto, risulta la richiesta di ritiro dei bandi, che sono stati esaminati più volte dalla commissione Politiche Sanitarie, che peraltro ha solo potere consultivo,  recependone gran parte delle osservazioni nonostante l’indipendenza gestionale dell’Agenzia che avrebbe potuto non farlo. Nei prossimi giorni in qualità di presidente della commissione Politiche Giovanili, convocherò i vertici dell’Agenzia per avere un rapporto dettagliato di quanto fatto finora dal momento che, com’é del tutto evidente, il problema della tossicodipendenza tocca prevalentemente i giovani. Ci spiace infine che l’assessore De Palo debba sostenere una simile pressione chiaramente strumentale e per niente spontanea, da parte di chi non ha interesse per il recupero dei tossicodipendenti, bensì solo la difesa di interessi privati di singole cooperative o enti, che hanno agito per anni in regime di oligopolio, che vedono di cattivo occhio l’apertura di bandi destinati a tutti gli operati del terzo settore.

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Da Campidoglio interventi per prevenzione tossicodipendenze

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